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Il concetto è stato proposto per la prima volta da un esperto di sicurezza russo noto come Dark Purple. La chiavetta integra al suo interno un convertitore DC/DC e, una volta collegata, trasmette corrente elettrica ai condensatori che si caricano fino a -110V. Raggiunta una soglia di tensione si attiva un circuito moltiplicatore che viene utilizzato per applicare la tensione alle linee del segnale dell'interfaccia USB. Una volta raggiunta la tensione -7V il circuito si chiude e la conversione continua ciclicamente.
Il processo si interrompe solo quando la procedura non porta ai risultati sperati, cioè quando si danneggia qualcosa sul personal computer a cui USB Killer è collegato. In alcuni casi si può danneggiare la porta, in altri l'intera scheda madre e nei casi più estremi anche altre componenti installate sul sistema. Il pennino viene promosso su Indiegogo non tanto per finalità d'attacco, quanto per quelle di difesa. USB Killer può essere utilizzato, infatti, per rendere inefficace un sistema in caso di emergenze.
"È importante capire che USB Killer deve essere usato solo in caso di emergenza, perché disabilita permanentemente le porte USB in cui viene inserito", si legge sulla pagina descrittiva. Ma i casi d'emergenza riportati devono essere decisamente gravi. Infatti, come specifica la società, "USB Killer può causare danni alla scheda madre", anche se in alcuni esempi riportati nella pagina i computer continuano a funzionare, con le sole porte USB che riportano danni consistenti.
USB Killer ha raccolto fino ad oggi poco più di 2.500 dollari e l'unità costa 99 dollari. L'utente può supportare la campagna con diverse offerte per altri 14 giorni, con il raggiungimento del traguardo di 10 mila dollari che al momento ci sembra tutto in salita.
barone.anto1@gmail.com
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